Mi colpisce la scelta di unire alla fotografia un testo. Sembra quasi che le autrici non vogliano esporre l’immagine all’arbitrio di un’interpretazione libera e siano gelose di emozioni e pensieri che vogliono donare, anche se qua e là avverto una certa sfiducia che davvero ci sia qualcuno che possa capire. In effetti, il loro mondo interiore è complesso. C’è anzitutto una dimensione contemplativa (“Ape”, “Buio”, “Ulivo”, per esempio) […]. Uno dei pregi, e non il minore, di questo libro è di dare voce e dignità a chi può essere facilmente dimenticato. Come l’ulivo: “Ti guardo al passaggio e la fretta lascia in me solo uno strascico di ammirazione. Poi mi fermo e ti imprimo nel cielo che ti fa da cornice”.
Don Giuseppe Dossetti Jr
Reggio Emilia