Già la dedica “Alle nostre nonne” fa pensare che questo “strabismo al plurale” riveli il difetto-pregio di vivere con un occhio rivolto al passato e l’altro che guarda al futuro. Un vivere che non dimentica mai le radici, la propria terra con tutti i suoi colori, profumi, eccessi, pigrizie, nostalgie, vittorie e sconfitte. Una terra che sembra avere plasmato come creta le due autrici di questo libro che, ovunque si trovino e qualunque cosa facciano, filtrano il tutto attraverso la propria “salentinità”. Ma questa spiccata appartenenza non le limita, anzi le proietta in modo singolare verso altri ed altrove con l’apertura mentale che consente loro di accogliere ogni nuovo stimolo con gioia, ogni bellezza con più consapevolezza, ogni dolore con maggiore forza.
Strabismi. Difficile sfogliarlo e leggerlo tutto d’un fiato, perché non è certo un romanzo, ma un distillato di realtà fermate nel tempo e nello spazio da un fotogramma che si riempie di significati, attraverso parole che hanno il sapore a volte di una carezza a volte di uno schiaffo. Si legge poco alla volta, cominciando da dove si vuole, riflettendo con calma, meditando in silenzio, commentando ad alta voce. Ma mai restando indifferenti. Foto che si fondono a testi come la musica di Battisti con le parole di Mogol: quella foto per quelle parole e quelle soltanto, con la misura di chi sa che una frase in più potrebbe stonare come un ritornello ripetuto una volta di troppo. Testi ed immagini in un matrimonio ben riuscito che punta all’unione perfetta, quella indissolubile.
Difficile scegliere una pagina particolare, esprimere una preferenza per una foto di Raffaella o un testo di Valentina, ma se proprio fossi invitata ad incorniciare una di quelle pagine, terrei per me l’oro del grano con quella frase che è una magnifica sintesi del migliore programma possibile per il futuro dell’umanità: “Dite ai potenti della terra che questo è il colore dell’oro”, che sarebbe un magnifico manifesto con cui tappezzare i palazzi del potere politico e finanziario in tutto il mondo.
A Valentina e Raffaella il merito di aver realizzato un libro fuori dal comune, un utile strumento per provocare il pensiero, per allontanarci dalla superficialità in cui ci costringe troppo spesso la fretta. A loro l’augurio di poter riprendere la strada, zaino in spalla, che le porti verso nuove e avvincenti inquadrature, verso altre visioni poetiche di cui in futuro, speriamo, ci facciano partecipi.
Marisa Fortuzzi
Foto 27 Dicembre 2012_Presentazione del Libro “Strabismi”
da sx Prof. Stefano Cristante, Raffaella Calso, Valentina Chittano
Parla il Prof. Stefano Cristante
Parlano Raffaella e Valentina