Macerie

Bisogna essere a un passo, piegarsi e distinguere i pezzi rotti..dare a ognuno il proprio senso.
Quello che hanno perso finendo in quella massa informe di niente.
Come le persone. Non sono solo le “vittime del terremoto”.
Sono Gianni, Paolo, Francesca..Sono famiglie. Sono bambini i cui giochi sono schiacciati dal peso di questa tragedia.
Dobbiamo sporcarci le ginocchia della terra delle loro case per comprendere sino in fondo il loro pianto.

Raffa

Cavezzo (MO) – Maggio 2012

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