Uno scarabocchio. Linee che si inseguono, si intrecciano, si allontanano e si ritrovano.
Un groviglio di segni, di quelli fatti mentre sei al telefono, di quelli che ti aiutano a pensare.
Un inizio e una fine che sembrano confondersi.
Poi sono lì, netti, il punto di partenza e il punto di arrivo.
In mezzo le tortuosità che altro non sono che ricerca, viaggio e scoperta.
Cadenzati dalle paure, ritmati dai desideri, smossi dalla fame del vedere e del prendere.
Per vestirsi poi dei colori del mondo che, anche silente, pulsa di vita e del coraggio di andare oltre.
Aria da respirare,
casa da portare nel cuore,
cielo da ammirare e da pregare.
Storia ancora da scrivere con mani dalle dita lunghe che si difendono e poi si aprono.
A dare.
Vale